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Presentazioni

 

L’Istituto regionale per la storia del movimento di liberazione nel Friuli Venezia Giulia

presenta

il numero 1/2016 della rivista «Qualestoria»

Sconfinamenti storiografici e attraversamenti di confini

a cura di Marta Verginella

Dialogheranno con la curatrice e gli autori:

Natka Badurina Università di Udine
Raoul Pupo
Università di Trieste

Martedì 14 marzo 2017, alle ore 18, presso la Libreria Ubik
Tergesteo, Piazza della Borsa, 15, Trieste

 

Questo numero monografico della rivista dell’Istituto regionale per la storia del movimento di liberazione, accoglie diversi contributi provenienti da una giovane storiografia slovena poco o nulla conosciuta dai lettori italiani. L’orizzonte tematico è quello di una storia sociale del territorio, spesso ai margini rispetto a consolidate narrazioni politiche e nazionali centrate su Trieste, declinate sulle periodizzazioni relative al fascismo, alla guerra e alla lotta di liberazione.
Minatori, migranti clandestini, domestiche, madri nubili, giovani nelle brigate del lavoro nella Jugoslavia post-1945, sono i soggetti al centro del volume Sconfinamenti storiografici e attraversamenti di confini curato e introdotto da Marta Verginella. Collocati in zone poco illuminate dalla storiografia di confine, tali soggetti di ricerca spaziano dal goriziano alle Valli del Natisone alle aree di Bretto nella zona delle cave del Predil; portano sulla scena condizioni, occupazioni, trasferimenti di uomini e donne, ricostruiti attraverso fonti d’archivio, materiali autobiografici e fonti orali. I tormentati attraversamenti del confine nel secondo dopoguerra, da parte di individui e gruppi dell’alto Isontino, sono ricostruiti da Marko Klavora e Urška Strle. Con un impianto di lungo periodo e con attenzione ai dispositivi di controllo morale e nazionale si analizzano le implicazioni del lavoro domestico salariato svolto da donne slovene – giovani e non - a Gorizia, così come le più recenti migrazioni femminili verso le Valli del Natisone (Petra Testen, Jernej Mlekuž). Trieste compare nell’indagine sui crimini di aborto e infanticidio, tra XIX e XX secolo, trattati nelle corti di giustizia del Litorale austriaco che lasciarono traccia nella fonti del Tribunale provinciale (Ana Cergol). Riguarda invece l’immediato dopoguerra l’attenzione sulle brigate del lavoro giovanile, provenienti dalla Venezia Giulia e dirette ai grandi cantieri aperti nella Jugoslavia socialista, ove si voleva concretizzare la politica della fratellanza italo-slava (Matjaž Stibilj). Se gli aspetti relativi alle pratiche di memoria compaiono in quasi tutti i contributi, su questi è prioritariamente centrato il saggio di Kaja Širok che indaga sulle diverse versioni nazionali e sulle topografie della memoria nell’area tra Gorizia e Nova Gorica.

Indice del numero

Marta Verginella, Sconfinamenti storiografici e attraversamenti di confini  

Studi e Ricerche Studies and researches
Marko Klavora, Attraverso la cortina di ferro: i minatori di Bretto e l’instaurazione del confine italo-jugoslavo nel 1947
Urška Strle, Go West! Illegal postwar migrations from the Soča region in the light of a case study
Petra Testen, La nostra «materia prima». Le donne slovene a servizio a Gorizia tra Otto e Novecento
Jernej Mlekuz, Quando parlano le silenti. Le testimonianze delle domestiche delle Valli del Natisone
Ana Cergol, Il destino delle madri nubili negli atti processuali sugli infanticidi e sugli aborti tra il 1860 e il 1910 nell’area triestina
Matjaž Stibilj, La fratellanza italo-slava e le brigate giovanili giuliane di lavoro volontario provenienti dalla zona A impegnate in Jugoslavia
Kaja Širok, La fragilità della memoria. Il ricordo e l’identità nel goriziano