di Paolo Malni
Tema a lungo rimosso, l’impatto che la guerra ebbe sulla popolazione civile è stato oggetto negli ultimi quindici anni di numerose indagini, nel quadro di un rinnovamento della storiografia nazionale e locale, in precedenza concentrata sugli aspetti militari e politici del conflitto. Tuttavia, nonostante una copiosa produzione in materia, manca ancora un’opera organica che copra l’intero territorio regionale; per un primo approccio si vedano le brevi sintesi di Lucio Fabi, La Grande Guerra e Paolo Malni, Profughi e internati della Grande Guerra, in Istituto regionale per la storia del movimento di liberazione nel Friuli-Venezia Giulia, Friuli e Venezia Giulia. Storia del ‘900, Libreria Editrice Goriziana, Gorizia 1997. Per approfondire alcuni dei temi di fondo è utile la lettura dei due volumi di L. Fabi (a cura di), La gente e la guerra, Il Campo, Udine 1990, Saggi e Documenti: nel primo volume, oltre a quello generale di L. Fabi – i cui temi saranno ripresi dallo stesso Fabi in alcuni capitoli di Gente di Trincea. La Grande Guerra sul Carso e sull’Isonzo, Mursia, Milano 1994 – saggi di P. Malni sui profughi nell’Impero asburgico, Gustavo Corni sull’invasione austro-tedesca del Friuli, di Chiara Fragiacomo e Giacomo Viola rispettivamente sulle realtà locali di Paularo e Pozzuolo, di Marta Verginella, Drago Sedmak e Dorica Makuc sulle popolazioni slovene; nel secondo diari e memorie riferite soprattutto alla realtà friulana.
A temi analoghi hanno dedicato spazio anche alcuni numeri monografici della rivista dell’IRSML-FVG «Qualestoria», a partire da 1914-18 Uomini in guerra. Soldati e popolazioni in Friuli, sul Carso, a Trieste e oltre, 1986, n. 1/2 (con saggi di Marcello Flores sulla Grande Guerra e il Friuli, Angelo Visintin sulla comunità di S. Martino del Carso, Lucia Negrisin sul clero friulano, Marina Rossi e Sergio Ranchi sulle conseguenze della guerra sul proletariato triestino), passando per Lontano dalla patria, ai confini del mondo. Diari, memorie, testimonianze di internati militari e civili nella Grande Guerra (1914-1920), 1992, n. 3 (saggio di P. Malni sul campo profughi di Wagna), per giungere al recente La Grande Guerra nell’Isontino e sul Carso. Contributi e Documenti, 1998, n. 1/2 (con saggi di Petra Svoljšak sul rapporto tra autorità militari italiane e popolazione slovena tra 1915 e 1917, di P. Malni sull’ultimo anno di guerra nel Friuli orientale, di A. Visintin sull’Isontino nel 1918-19, di Franco Cecotti sulla popolazione di Gradisca durante il conflitto e, curata da Lucia Pillon, la cronaca del monastero delle Orsoline di Gorizia).
Andando alle singole aree della regione, va sottolineato che non esistono opere di sintesi sull’intera area giuliana (l’ex Litorale asburgico), mentre per l’Isontino è ancora utile la lettura delle parti dedicate al Friuli orientale da Giuseppe Del Bianco nel suo La guerra e il Friuli (4 voll., Del Bianco, Udine 1937, 1939, 1952 e 1958; dei primi due volumi è uscita una nuova edizione, invariata nel testo, nel 2001), nonostante l’opera sia per molti versi superata, nonché delle pagine di Carlo Luigi Bozzi, Gorizia e l’Isontino nel 1915, V suppl. a «Studi Goriziani», Gorizia 1968, che si sofferma in particolare su profughi ed internati..
Proprio il tema degli spostamenti di popolazione è stato oggetto di diverse indagini negli ultimi anni, sulle quali ha fatto il punto il recente volume curato da F. Cecotti, “Un esilio che non ha pari”. 1914-1918. Profughi, internati ed emigrati di Trieste, dell’Isontino e dell’Istria, Libreria Editrice Goriziana, Gorizia 2001, con contributi dello stesso curatore su emigranti e marinai trattenuti all’estero, sugli internamenti di civili in Austria e Italia e sulla specifica situazione triestina, nonché di Neva Biondi sui sudditi italiani nel Litorale, di P. Malni sui profughi in Austria e in Italia, di Sandra De Menech e Marina Leghissa Santin sulla situazione istriana e di Paolo Puissa sui reduci a Trieste alla fine del 1918.
Per un approfondimento sulle vicende dei profughi nell’Impero asburgico si vedano P. Malni, Fuggiaschi. Il campo profughi di Wagna 1915-1918, Consorzio Culturale del Monfalconese, S. Canzian d’Isonzo 1998; Rita Lepre, Gente dell’Isontino e Grande Guerra: scritti e testimonianze di protagonisti, s.l. e s.d. ma San Lorenzo Isontino 1996; D. Sedmak, Profughi nelle “città di legno”, in Camillo Pavan, Grande Guerra e popolazione civile, vol. 1, Caporetto. Storia, Testimonianze, Itinerari, Camillo Pavan Editore, Treviso 1997, volume che contiene anche una serie di testimonianze raccolte da C. Pavan nell’alta valle dell’Isonzo; di profughi sloveni sono anche le testimonianze rielaborate da Vilj Prinčič in Pregnani. Prva svetovna vojna Pričevanja goriških beguncev, Devin, Trst 1996. Sui profughi in Italia l’unico lavoro monografico riguarda finora gli sloveni: P. Svoljšak, Slovenski begunci v Italiji med prvo svetovno vojno, «Zbirka Zgodovinskega časopisa» - 9, Ljubljana 1991, i cui contenuti sono stati sintetizzati in una parte del saggio della stessa autrice La popolazione civile nella zona di guerra, in C. Pavan, Grande Guerra e popolazione civile, cit. Sul tema del rimpatrio si veda P. Malni, Il rimpatrio dei profughi nel Friuli orientale (1918-1919), in «Il Territorio», n.s., n. 10, dicembre 1998. Per un confronto con la situazione dei profughi trentini è utile la lettura di Diego Leoni-Camillo Zadra (a cura di), La città di legno. Profughi trentini in Austria (1915-1918), Temi, Trento 1981 (II ed. 1995); Luciana Palla, Il Trentino orientale e la Grande Guerra. Combattenti, internati, profughi di Valsugana, Primiero e Tesino (1914-1920), Museo del Risorgimento e della lotta per la libertà, Trento 1994.
Altro nucleo tematico è quello che riguarda il clero ed in particolare gli internamenti dei sacerdoti isontini, su cui oltre al fondamentale lavoro di Camillo Medeot, Storie di preti isontini internati nel 1915, Quaderni di «Iniziativa Isontina», Gorizia 1969, si vedano Luigi Bruti Liberati, Stato maggiore e clero nelle terre”irredente” (1915-1918), appendice a Il clero italiano nella grande guerra, Editori Riuniti, Roma 1982; P. Malni, Esercito e clero nelle “terre redente”, in L. Fabi (a cura di) La guerra in casa 1914-1918. Soldati e popolazioni del Friuli Austriaco nella Grande Guerra: Romans, Edizioni della Laguna, Monfalcone 1991. Dedicato ai sacerdoti “reggenti” che sostituirono gli internati nella cura d’anime è invece P. Malni, L’operato di monsignor Rossi e dei reggenti nell’Isontino (1915-1918), in «Metodi & Ricerche», n.s., 1987, n. 2. Attorno alle figure dell’Arcivescovo di Gorizia Francesco Borgia Sedej e a mons. Francesco Castelliz è costruito il lavoro di C. Medeot, Lettere da Gorizia a Zatičina, La Nuova Base, Udine 1975, che fornisce anche uno spaccato di Gorizia nei primi quindici mesi di guerra. Sempre a cura di C. Medeot sono uscite le memorie di due civili internati: Tita Birchebner-Remigio Blason, Due friulani internati (1915-1918), La Nuova Base, Udine 1974.
I temi del rapporto tra militari e civili nelle zone occupate dall’esercito italiano sono indagati da P. Malni, Vivere la Grande Guerra. Militari e popolazione nell’Isontino nella prima guerra mondiale, in «Il Territorio», n. 18, 1986; L. Fabi, La guerra in casa, in L. Fabi (a cura di) La guerra in casa 1914-1918, cit.
Per quanto riguarda invece lavori su singole località, prescindendo dalle tante storie locali che riservano qualche pagina al periodo bellico, vanno senz’altro citati, accanto ai saggi già menzionati, L. Fabi, Trieste 1914-1918: una città in guerra, Mgs Press, Trieste 1996; Id., Una città al fronte. Trieste 1914-1918, in «Qualestoria», 1983, n. 3; Id., Storia di Gorizia, Il Poligrafo, Padova 1991, che dedica un ampio e denso capitolo alla Grande Guerra; su Gorizia si vedano anche C.L. Bozzi, Gorizia nel 1918. Testimonianze e documenti dell’epoca ed un “diario giovanile” di C.L. Bozzi, IX suppl. a «Studi Goriziani», Gorizia 1968, nonché la raccolta di diari, lettere e memorie curata da C. Medeot, Cronache goriziane 1914-1918, Gorizia 1976; si vedano inoltre: C. Medeot, Grado 1914-1919. Memorie e documenti, La Nuova Base, Udine 1980; D. Sedmak, La cronaca dei paesi ai piedi dell’Ermada negli anni 1914-1918/ Kronika vasi pod Grmado v letih 1915-1918, Comune di Duino Aurisina, Nabrežina/Aurisina 1995; Giorgio Milocco, L’altra Storia. La “Grande guerra” ad Aiello, S. Vito e dintorni, Edizioni Goliardiche, Trieste 1996; G. B. Panzera, Cormòns 1914-1918. Terra per due patrie, Edizioni Vino della Pace, Cormons 1998.
Per quanto riguarda l’area friulana, in anni recenti al tradizionale, e già citato, lavoro di Giuseppe del Bianco si sono affiancate alcune opere di sintesi: L. Fabi - G. Viola, Il Friuli nella Grande Guerra. Memorie Documenti Problemi, Centro Culturale Pubblico Polivalente del Monfalconese (ora Consorzio Culturale del Monfalconese), Ronchi dei Legionari 1996, la cui prima parte è dedicata ai civili; il terzo volume de Il Friuli. Storia e società, Istituto Friulano per la storia del Movimento di Liberazione, Udine 2000, che oltre all’ampia sintesi di G. Corni, Storia della società friulana 1914-1925, contiene saggi di L. Fabi sul rapporto tra militari e civili, G. Viola sull’Arcidiocesi di Udine durante la guerra ed Elpidio Ellero sui profughi friulani dopo Caporetto; Antonio De Cillia, I Friulani e la Grande Guerra, CLEUP, Padova 2001, basato soprattutto sull’esame della stampa periodica e sulla storiografia già nota, benché l’autore ignori non pochi contributi di rilievo apparsi in precedenza.
Tra gli approfondimenti tematici vanno segnalati alcuni saggi sull’invasione austro-tedesca: di G. Corni, oltre a quello citato in apertura, si veda La società veneto-friulana durante l’occupazione militare austro-germanica 1917-1918, in G. Corni-E. Bucciol-A. Schwarz, Inediti della Grande Guerra. Immagini dell’invasione austro-germanica in Friuli e nel Veneto orientale, B & Mm Fachin, Trieste 1990, volume che si segnala per la ricca documentazione fotografica; inoltre E. Ellero, Aspetti dell’occupazione austro-tedesca nell’Udinese dopo Caporetto (1917-1918), in «Storia contemporanea in Friuli», n. 28, 1997; A. De Cillia, I Friulani durante l’invasione 1917/18. Quelli che sono rimasti, in Accademia Udinese di Scienze Lettere ed Arti-Archivio di Stato di Udine, I Friulani durante l’invasione. Da Caporetto a Vittorio Veneto, Arti Grafiche Friulane, Udine 1999, che raccoglie gli atti del Convegno di Studio di Udine del 7 novembre 1998 e comprende anche, tra gli altri, gli interventi di Roberta Corbellini, Fiammetta Auciello e Michele Dean sui profughi friulani. Su quest’ultimo argomento va segnalato soprattutto il volume di E. Ellero, Storia di un esodo. I friulani dopo la rotta di Caporetto 1917-1919, Istituto Friulano per la storia del Movimento di Liberazione, Udine 2001. Sempre di E. Ellero un intervento su un altro aspetto significativo dei rapporti tra truppe e popolazione: Autorità militare italiana e popolazione civile nell’Udinese (maggio 1915-ottobre 1917). Sfollamenti coatti e internamenti, in «Storia contemporanea in Friuli», n. 29, 1998.
Per quanto riguarda aree ristrette o singole realtà locali vanno menzionati Enrico Folisi, Udine. Una città nella Grande Guerra, Gaspari, Udine 1998; G. Viola, No vin durmide une lûs, Udine 1987, e Id., “Grazie a Dio questi brutti tempi sono passati”. Una comunità nella Grande Guerra, Udine 1991; Mario Giovanni Battista Altan, Benvenuto Castellarin, Roberto Tirelli, Enrico Fantin, La Bassa Friulana nella Grande Guerra 1915-1918, la bassa, Latisana 1998.
Cospicua negli ultimi anni anche la pubblicazione di memorie e diari, specie quelli del clero: L. Fabi-G. Viola, “Una vera babilonia…” 1914-1918. Grande guerra ed invasione austro-tedesca nei diari dei parroci friulani, Edizioni della Laguna, Monfalcone 1993; Antonio Roja (don), Tutta una immensa desolazione. La Carnia da Caporetto alla Vittoria, Gaspari, Udine 1998; Id., Il Friuli da Caporetto alla Vittoria (1917-1918). “Senza alcun barlume d’alba”, Gaspari, Udine 2000; Giancarlo L. Martina, Pagherà Cadorna. Diario di Don Vincenzo Rainis, Coordinamento Circoli Culturali della Carnia, s.l., 1999, che riporta il diario del sacerdote operante a Forni di Sopra ed Ampezzo. Sempre a cura del Coordinamento Circoli Culturali della Carnia, sono usciti alcuni fascicoli della collana “Carnia frontiera” con saggi, diari, epistolari riguardanti in particolare la zona carnica: Un doul a mi stringeva il cour. 1917: Questo terribile mistero, 1997; Triscj ricuarts. 1917-1918: in fuga dall’invasione, 1998; Un paese sossopra. Atti del convegno di studio svoltosi a Tolmezzo il 19-26 marzo 1999. La didattica dei musei. 1917-1919 La Carnia tra la profuganza e la fine della guerra, 2000.