L’analisi del Circolo Garibaldi di Trieste restituisce la complessa rete di rapporti tra logge, comitati di reduci, leghe lavorative, società ginniche e di cremazione che strutturò lo spazio associativo del Regno. L’obiettivo di completare il Risorgimento con la conquista di Trento e Trieste funse da collante ideologico per gruppi eterogenei e individui di diversi orientamenti politici, cui la massoneria fornì basi logistiche, aiuti economici e una piattaforma valoriale di condivisione. Italiani e fuorusciti giuliani costituirono le tessere di questo intricato mosaico, scrupolosamente ricostruito nei suoi aspetti sociali, politici e culturali.
Luca G. Manenti ha conseguito il dottorato in storia contemporanea presso l’Università degli Studi di Trieste. Svolge attività di ricerca sui temi dell’associazionismo, della massoneria e del nazionalismo nel contesto dell’Italia moderna. Tra le sue pubblicazioni si segnalano: Tra azione politica e cultura esoterica. Massoneria e società segrete nell’Italia dell’800, in «Prometeo», n. 127, 2014, pp. 92-101; Massoneria e società occulte a Trieste tra XVIII e XX secolo, in All’Oriente d’Italia. Le fondamenta segrete del rapporto fra Stato e Massoneria, a cura di M. Rizzardini, A. Vento, Rubbettino, Sovenia Mannelli 2013, pp. 227-257; Massoneria italiana, ebraismo e movimento dei Giovani Turchi, in «Rassegna Mensile di Israel», n. 3, 2012, pp. 161-175.
Istituto regionale per la storia del movimento di liberazione nel Friuli Venezia Giulia, Trieste 2015
280 p.
20 €
ISBN 9788898796038
Collana Quaderni 34
1. e 4. di copertina: l’immagine di copertina è stata gentilmente concessa dal Grande Oriente d’Italia – Palazzo Giustiniani. Collocazione archivistica: Archivio Storico del Grande Oriente d’Italia, fondo Enzio Volli, fascicolo 1, «Il Circolo Garibaldi di Trieste» (1884-1890).