La giustizia e la memoria. Luciano Rapotez, un caso giudiziario del dopoguerra
a cura di Gloria Nemec
Saggi di Alessandro Giadrossi, Gloria Nemec
Luciano Rapotez, operaio muggesano, comunista ed ex partigiano, fu arrestato nel 1955 con quattro compagni, con l’imputazione di essere autore di un tuttora oscuro triplice omicidio: il delitto Trevisan, o «strage di San Bartolomeo», compiuto nel settembre 1946. Nella questura triestina fu sottoposto a 96 ore di tortura, poi all’isolamento carcerario e a 32 mesi di detenzione complessiva, prima di affrontare i processi in Corte d’assise che sancirono la sua piena assoluzione. La ricerca storico-sociale e giuridica presentata in questo volume, sulla scorta di una cospicua documentazione, non si è limitata al «caso Rapotez» ma ha posto l’intera narrazione al centro di contesti più ampi e carichi di specificità come quelle del dopoguerra giuliano. Il lavoro è transitato attraverso problematiche e approcci disciplinari diversi: si va dalla rievocazione idilliaca dell’habitat naturale e umano del Muggesano nell’anteguerra, al faticoso incedere dei percorsi resistenziali, all’intreccio giallistico di un caso mai risolto, all’orrore delle torture e dell’ingiusta detenzione, ad una vicenda processuale ancora attuale sotto l’aspetto giuridico, politico e civile –ricostruita da Alessandro Giadrossi – ai costi umani di un marchio d’infamia che motivò l’emigrazione del protagonista.