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I Quaderni di Qualestoria

  «La lotta è armata» Estrema sinistra e violenza: gli anni dell’apprendistato 1969-1972 di Gabriele Donato

«La lotta è armata»: questo doveva essere il messaggio diffuso dalla foto della pistola puntata alla tempia dell’ingegner Macchiarini, nel marzo del 1972. Le parole sono di Renato Curcio, e si riferiscono al primo sequestro-lampo realizzato dalle Brigate Rosse. Si trattò di un episodio rilevante: i brigatisti avevano deciso di passare definitivamente all’azione. D’altro canto, quella primavera non ebbe un attimo di pace: pochi giorni dopo morì Giangiacomo Feltrinelli, mentre il maggio fu segnato dall’omicidio del commissario Luigi Calabresi.
Quali fattori determinarono un’escalation tanto drammatica? Per quali ragioni tanti gruppi della sinistra extra-parlamentare considerarono persuasiva l’ipotesi della violenza? Perché la tentazione del ricorso ad azioni terroristiche si rivelò tanto seduttiva? Questi sono gli interrogativi affrontati dal testo: la ricerca di Gabriele Donato propone una riflessione attenta sulle motivazioni che spinsero tante e tanti a scegliere la lotta armata, e analizza le argomentazioni grazie alle quali tale scelta trovò una legittimazione negli ambienti dell’estrema sinistra.
Il lavoro si concentra sull’evoluzione delle elaborazioni di gruppi come Potere Operaio e Lotta Continua, e la confronta con la proposta politica delle prime Brigate Rosse: l’esame attento di giornali e documenti dà vita a una comparazione dettagliata, arricchita dall’utilizzo sistematico di fonti di altro genere: interviste e autobiografie in modo particolare.
Ne esce un quadro vivace di anni importanti, segnati da episodi clamorosi (che il libro descrive con cura) e dal protagonismo di personaggi che  avrebbero fatto parlare a lungo di sé, come Toni Negri, Adriano Sofri, Renato Curcio e tanti altri.

Collana Quaderni, 28

Istituto regionale per la storia del movimento di liberazione nel Friuli Venezia Giulia, Trieste 2012, 404 p.

ISBN 9788890400698

€ 24,00

Gabriele Donato (Cividale del Friuli, 1976), è dottore di ricerca in Storia contemporanea e insegnante di Storia e Filosofia. Con l’Istituto friulano per la storia del movimento di liberazione ha pubblicato nel 2008 la monografia Sovversivi, dedicata all’antifascismo cospirativo in Friuli fra le due guerra. Negli anni successivi si è occupato del movimento sindacale nel Novecento e della violenza politica nell’Italia degli anni Settanta, tema sul quale dal 2010 ha svolto attività di ricerca presso l’Università di Trieste.