Il fondo Woditzka - Burich raccoglie in copia documenti conservati presso l’Acs e l’Istituto campano per la storia della Resistenza, nonché articoli a stampa riguardanti gli antifascisti giuliani Giovanni “Nino” Woditzka e Rosa “Rosina” Burich, donati all’Istituto regionale per la storia del movimento di liberazione nel Friuli Venezia Giulia da Mario Perovich, tra il 1995 e il 1996. Nel fondo, che si compone di un’unica busta articolata in due fascicoli, è conservata in copia anche la corrispondenza intercorsa, nello stesso periodo, tra Mario Perovich e Galliano Fogar.
Giovanni “Nino” Woditzka nacque il 21 agosto 1898 a Zara e morì a Trieste il 29 settembre 1969. Irredentista e repubblicano, a causa delle sue condizioni sanitarie non partecipò alla Grande guerra, ma intervenne alla battaglia per Fiume, inquadrato nel battaglione dalmata, pur dichiarandosi contrario al programma di D’Annunzio. Trasferitosi a Trieste nel 1920, collaborò da allora alla creazione di circoli repubblicani e partecipò alle lotte sindacali. In contatto con esponenti repubblicani, fu candidato alle elezioni del 1924. Direttore de “L’Emancipazione”, e condannato nel 1925 per la pubblicazione di una articolo, scrisse anche su “La Voce Repubblicana” con lo pseudonimo “Libero Giuliano”. Denunciato al Tribunale Speciale, nel 1929 venne condannato una prima volta a tre anni di carcere. Rimesso anticipatamente in libertà per essere affetto da tubercolosi, dal 1931 prese parte alle attività di Gl, tanto che nel 1932 e nel 1936 venne condannato al confino sull’isola di Ponza. Solamente alla fine del 1940, dopo un aggravamento della malattia, vennero accolte le sue istanze di trasferimento, e fu internato al Sanatorio “Villa Marulli” di Cosenza. In Calabria, ove si trattenne al termine del periodo di confino, contribuì alla propaganda di Gl prima, e del Pda poi, entrando nel suo Esecutivo nazionale nel 1944. Nominato vicepresidente dell’Inps nel 1944, nel dopoguerra continuò la propria attività politica nel Pda avvicinandosi, dopo il suo scioglimento, al Psi.
Rosa “Rosina” Burich, nacque a Canfanaro d’Istria (Pola) il 29 settembre 1892, e morì a Trieste il 25 ottobre 1974. Moglie di Giovanni “Nino” Woditzka dal 1923, ne condivise le scelte politiche e la militanza antifascista. Arrestata a Zara nel 1937, venne condannata a due anni di confino che scontò a Belvedere Marittimo (Cosenza), prima di ricongiungersi al marito nel 1941.
Titolo del fascicolo: “Uomini della Resistenza”
Fotocopie di documenti conservati presso presso l’Acs e l’Istituto campano per la storia della Resistenza, di articoli a stampa riguardanti gli antifascisti giuliani Giovanni “Nino” Wodizka e Rosa “Rosina” Burich, di corrispondenza intercorsa tra Mario Perovich e Galliano Fogar.
Consistenza: fotocopie 456
Date: 22/05/1925– 17/03/1996
Titolo del fascicolo: “Periodico Emancipazione”
Fotocopie del periodico “L’emancipazione”; fotocopia di lettera di Mario Perovich a Galliano Fogar.
Consistenza: fotocopie 281
Date: 22/03/1944 – 15/02/1996
Sigle
Acs Archivio centrale dello Stato
Gl Giustizia e libertà
Inps Istituto nazionale per la previdenza sociale
Pda Partito d’azione
Psi Partito socialista italiano