FONDO ARTURO PASCHI
È stato riordinato ed inventariato il Fondo contenente le carte di Arturo Paschi. Di origini ebraiche (il cognome originario era Paschkes), triestino, dottore in legge, antifascista legato all'entourage azionista di Bruno Pincherle, si distinse nella sua partecipazione con il nome di battaglia “Paoli” a fianco di Giuseppe Bacciagaluppi nel Servizio assistenza prigionieri alleati incaricato dell'attività di espatrio in Svizzera di ex prigionieri alleati istituito da Ferruccio Parri. Ferito ed arrestato nel dicembre 1943 dalla polizia fascista a Milano, successivamente fu sottratto all'ospedale ed espatriato a cura dello stesso Servizio.
Il fondo consta di 3 buste e contiene documenti relativi al periodo della guerra e carte varie relative al dopoguerra, conferite nel 2016 all'Istituto - di cui Paschi è stato socio - dalla figlia Rossella.
BIOGRAFIA
Arturo Paschkes, di origine ebrea nasce il 13 marzo 1914, figlio di Silvio Samuel Paschi, imprenditore di import-export, e di Ada Rachele Fisher; fratello di Leo Paschi.
Intraprende la carriera militare da minorenne (1930), presentando la domanda per l’arruolamento volontario.
Gli vengono attribuiti alcuni riconoscimenti come la croce per il merito di guerra nel 1966 per l’attività durante la guerra di liberazione. Da giovane assume il ruolo di sottotenente degli Alpini, diventando poi, all’età di sessant’anni, tenente colonnello nel ruolo d’onore.
Il 13 luglio 1935 si laurea con 110 all’università di Milano in giurisprudenza, dopo aver frequentato inizialmente l’Università di Padova.
Nel 1937 cambia il proprio cognome da Paschkes a Paschi.
Con l’entrata in vigore delle leggi razziali, non riesce ad ottenere il titolo di avvocato libero professionista poiché la sua domanda per il conseguimento della carica, secondo lo Stato, superava i termini ultimi di richiesta. Invece era stato escluso dal concorso causa le leggi razziali.
Lui inoltre era un uomo sportivo; in particolare amava gli sport invernali e la scherma, da cui circolo viene cacciato a causa delle leggi razziali. Invece potrà frequentare il Club alpino italiano come semplice simpatizzante.
Entra in contatto con gli ambienti di Giustizia e Libertà e del Partito d’azione, partecipando al primo congresso di Firenze del 6-7 settembre 1943.
Si occuperà di politica, mantenendo rapporti con gli ambienti della rivista Critica sociale e con Ugo Guido Mondolfo. Negli anni Settanta si iscriverà al Partito socialista, e prima a quello Radicale, all’associazione Italia Nostra e alla lega antifascista. Era socio della Croce Rossa Italiana.
Partecipa all’attività clandestina di una organizzazione messa in piedi da Ferruccio Parri di assistenza ad ex prigionieri di guerra alleati presenti in Italia settentrionale. Il 10 dicembre 1943, viene ferito dai fascisti nel corso del suo arresto e incarcerato a San Vittore da cui riesce evadere grazie all’intervento di Giuseppe Bacciagaluppi (Nino) che mette al sicuro il cifrario segreto che Paschi aveva con sé.
Su indicazione di Ferruccio Parri con la carta d’identità falsa intestata ad Alberto Pasini e il nome di battaglia Paoli entra nell’attività clandestina di un’organizzazione messa in piedi da Giuseppe Bacciagaluppi per aiutare i prigionieri di guerra alleati fuggiti dai campi di prigionia a riparare in Svizzera. Il 10 dicembre 1943 viene ferito molto gravemente dai fascisti nel corso del suo arresto e ricoverato a Niguarda, da cui grazie al suo stato considerato irrecuperabile Bacciagaluppi riesce a farlo fuggire per poi instradare anche lui in Svizzera. Qui passa molti mesi in ospedale per le conseguenze della ferita e alla fine della guerra è l’ultimo rifugiato a lasciare il suolo elvetico per rientrare a Trieste.
Nel 1948 ottiene la qualifica di partigiano grazie alle sue attività di resistenza e soccorso agli ex-prigionieri.
Dal matrimonio con Edith Charlotte Rina, detta Mausi, nascono Rossella (1950) e Silvia (1953).
Nel 1954 presente la richiesta per l’ottenimento del risarcimento dei danni di guerra per le razzie subite dai nazisti nella sua abitazione a Trieste.
Nel 1958 chiede di ricevere la pensione privilegiata come invalido di guerra.
Lamberto Mercuri, presidente della Federazione italiana autonoma partigiani chiede a Guido Bacciagaluppi di partecipare al convegno storico FIAP- 1° Special force del aprile 1987 a Bologna.
Bacciagaluppi decide di non presentarsi e al proprio posto manda Paschi.
Il 25 aprile 1990 gli viene rilasciato il diploma di benemerenza dell’Associazione deportati e perseguitati politici italiani antifascisti di Trieste.
Paschi viene intervistato il 6 dicembre 1991 a Trieste al caffè San Marco, dove racconta la propria storia.
Nel 1996-1997 presenta la domanda per il riconoscimento dell’assegno vitalizio.
Scambiava lettere con diverse persone come Adriano Mercanti; Ugo Guido Mondolfo (MUG), Guglielmo Usellini, Lamberto Mercuri (FIAP), la figlia Rossella Paschi (Cliconza), Dora Chiabov, Gaetano Salvemini, Guido Rovelli e Miriam Coen.
Dal 1944 al 1994 rimane in contatto tramite lettere con il suo amico Guido Bacciagaluppi.
Era anche amico di Bruno Pincherle. Il quale gli dona alcuni ritagli di stampa e i suoi disegni originali.
Arturo Paschi era pure appassionato di documentari a passo ridotto che ha realizzato dagli anni Sessanta.
Bibliografia: R., Il segretario di Nino. Un ebreo triestino nella Resistenza, prefazione di Silva Bon, Edizioni Arterigere, Varese 2011.
BUSTA 1
Fascicolo 1
Fascicolo 2
Fascicolo 3
Fascicolo 4
Provvedimenti per la difesa della razza ( 1938-1943 ).
Fascicolo 5
Documentazione medico-sanitaria ( 1943-1997 ) VIETATA CONSULTAZIONE
Fascicolo 6
Espatrio in Svizzera ( 1944 ):
Corrispondenza con il Dott. Canaviscini ( Bellinzona ) 1946.
Fascicolo 7
Fascicolo 8
Liquidazione danni di guerra ( 1953-1955 ).
Fascicolo 9
Fascicolo 10
Fascicolo 11
Fascicolo 12
Fascicolo 13
Miscellanea:
Fascicolo 14
Fascicolo 15
Corrispondenza ( 1930-1996 ).
Fascicolo 16
Fascicolo 17
Fascicolo 18
Fascicolo 19
BUSTA 2
Busta 1
Carta di Turismo alpino (1931).
Busta 2
Tessere universitarie: Università di Milano ( 1931-1932 ), Università di Padova ( 1936 ).
Busta 3
Tessere associative alla federazione italiana sports invernali ( 1932, 1935 ).
Busta 4
Tessera associativa club alpino italiano ( 1947-1981, 1933 ).
Busta 5
Passaporti: Regno d’Italia ( 1935 ), Regno d’Italia ( 1944 ), Repubblica italiana ( 1959 ), Repubblica italiana ( 1968 ), Repubblica italiana ( 1979 ).
Busta 6
Abbonamenti sportivi: febbraio ( 1961, 1956 e 1958 ), circolo sciatori sestriere ( 1937 e 1947 ), Dolomiti ( 1976 ).
Busta 7
Tessera socio perpetuo croce rossa italiana n. 393 ( 12 gennaio 1946 ).
Busta 8
Tessera per il giorno 8 ottobre 1949 al casinò del Lido di Venezia n. 10305.
Busta 9
Partito radicale ( 1957, 1958, 1961 ).
Busta 10
Frammento di carta d’identità di Arturo Paschi. Comune di Trieste ( 1958 ).
Busta 11
Certificati internazionali di vaccinazione - LLOYD TRIESTINO ( 1961 ).
Busta 12
Tessera associativa “Italia Nostra” ( 1967, 1983 ).
Busta 13
Tessere partito socialista italiano ( 1967-1987 ) e ricevuta di sottoscrizione elettorale.
Busta 14
Tessere associative associazione deportati e perseguitati politici italiani antifascisti ( 1988 e 1994 ).
Busta 15
Lasciapassare quinquennale n. 285270 del 6 maggio 1993.
Busta 16
Tessera “tennis triestino” n. 0372.
Busta 17
Tessera associativa “federazione internazionale d’escrime” s.d.
Busta 18
Miscellanea di bollini quote associative.
Busta 19
Biglietto da visita: Silvia Paschkes “importazioni – esportazioni” Dott. Leo Paschi e Dott. Arturo Paschi.
BUSTA 3
Fascicolo 1
Fascicolo 2
Fascicolo 3
Edizione speciale de “il Piccolo” per il cinquantesimo anniversario della guerra di redenzione ( 3 novembre 1968 ) ( 2 copie ).
Fascicolo 4
Miscellanea di articoli sulla cultura triestina ( Biagio Marin, Pier Antonio Quarantotti Gambini, Enzo Bettiza e altri ) ( 1964-2008 ).
Fascicolo 5
Miscellanea di quotidiani riprodotti in anastatica e cronologie di avvenimenti 1981-1991.
Fondo riordinato e catalogo indicizzato realizzati nell’ambito dell’attività di Alternanza Scuola Lavoro dalle studentesse:
Contento Beatrice, Corri Fiona, Roccella Alessia, Samez Virginia, Tikic Kristina, Visintin Martina, Visintin Sofia della classe 3 B Liceo scientifico “G. Galilei” Trieste ( 26-29 giugno 2017).