Buongiorno,
trasmettiamo di seguito il testo della richiesta inoltrata alla Prefettura di Trieste da parte delle associazioni e degli enti sottoelencati di vietare il raduno di Casa Pound.
"L'Istituto regionale per la Storia della Resistenza e dell'Eta contemporanea nel Friuli Venezia Giulia (Irsrec FVG), l'Associazione Nazionale Partigiani d'Italia - Comitato provinciale di Trieste/Vsedržavno Združenje Partizanov Italije - Tržaški Pokrajinski Odbor (ANPI/VZPI), l'Associazione Nazionale Partigiani d'Italia - Comitato provinciale di Gorizia/Vsedržavno Združenje Partizanov Italije - Goriški Pokrajinski Odbor (ANPI/VZPI), l'ANPI Regionale del Friuli Venezia Giulia, le Associazioni Cristiane Lavoratori Italiani (Acli) Provinciali di Trieste, le Associazioni Cristiane Lavoratori Italiani (Acli) regionali del Friuli Venezia Giulia, l'Associazione Nazionale Ex Deportati (ANED), il Circolo della Stampa di Trieste, il Circolo Che Guevara, il Centro Studi Dialoghi Europei, la Narodna in študijska knjižnica, la Nuova Alabarda, la Rivista Il Ponte Rosso e la Slovenska Kulturno Gospodarska Zveza (SKGZ) chiedono a Sua Eccellenza Dott.ssa Annapaola Porzio di vietare qualsiasi manifestazione di Casa Pound a Trieste.
La città, medaglia d'oro della Resistenza, non può tollerare e subire questo sfregio ed oltraggio da questi epigoni del fascismo che in queste terre ha seminato, dall'incendio del Narodni dom del 1920, violenza, odio, persecuzione e discriminazione delle genti di lingua slovena, ha distrutto il tessuto multietnico e religioso e collaborato con i suoi organi di Stato (Ispettorato, banda Collotti) all'eliminazione fisica di ebrei, zingari e resistenti italiani sloveni e croati in Risiera."
Recenti episodi ed affermazioni pubbliche di Casa Pound, aldilà del suo ordinamento statutario, potrebbero giustificare l'applicazione delle norme di attuazione della XII disposizione transitoria e finale (comma primo) della Costituzione (L. n° 645 del 1952).
Cordiali saluti.