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La resistenza

Indicazioni bibliografiche essenziali. 

a cura di G. C. Bertuzzi

 

 

 

 

Poco dopo la fine del conflitto alcuni protagonisti e spettatori qualificati propongono le prime ricostruzioni e le prime valutazioni dell'esperienza passata, spesso legate strettamente alla polemica politica del momento. Tra gli altri si possono citare Fabio Cusin, La liberazione di Trieste, contributo alla storiografia non nazionalistica di Trieste, Trieste, 1946, che sottolinea le permanenze di nazionalismo nella cultura politica triestina, o Bruno Coceani, Mussolini, Hitler, Tito alle porte orientali d'Italia, Rocca San Casciano, 1948, prettamente autodifensivo, in polemica con il CLN triestino in nome della difesa dell'italianità contro comunisti e slavi, oppure la rivendicazione della salvaguardia degli interessi italiani portata avanti dall'"Osoppo Friuli", presente nella sintetica ricostruzione di Alvise Savorgnan di Brazzà, Fazzoletto verde, Venezia, 1946, o gli episodi, leggermente romanzati, narrati da Gino Pieri, Storie di Partigiani, Udine, 1946, o infine Bruno Steffè, Partigiani italiani nella Venezia Giulia, Trieste, 1945, memorie di un combattente nelle formazioni italiane operanti in Slovenia (ripubblicato con integrazioni documentarie nel 1965).

 

Queste ed altre pubblicazioni sulla resistenza nel Friuli - Venezia Giulia, comparse tra il 1945 e il 1970, sono citate e commentate in La resistenza nel Friuli e nella Venezia Giulia. Guida bibliografica, impostata e diretta da Enzo Collotti, a cura di Silva Bon Gherardi e Adriana Petronio, Udine, 1979. Si rimanda a questa rassegna per un'informazione completa su tutte le pubblicazioni del periodo e in particolare all'introduzione per un'analisi ampia e complessiva su caratteri, tendenze ed evoluzione della storiografia, sia italiana che slovena e croata, nell'arco di tempo preso in esame. Da sottolineare la sottolineatura presente in tale introduzione della netta dicotomia tra storiografia italiana ed, estesamente, jugoslava, negli orientamenti, nelle finalità, negli stessi metodi. Già al momento in cui la Guida veniva pubblicata vi erano segni di superamento di tale divisione, confermati negli anni successivi.

 

 

 

Gli studi che offrono un quadro generale scientificamente valido della storia della Resistenza nel Friuli e nella Venezia Giulia, iniziano negli anni sessanta, e pur condizionati da una limitata disponibilità di fonti e dal peso ineliminabile di un non sopito clima polemico relativamente al passato soprattutto della Venezia Giulia, mantengono tuttora una valida funzione interpretativa e di sintesi. I principali contributi del periodo sono: Teodoro Sala, La crisi finale nel Litorale Adriatico.Errore: sorgente del riferimento non trovata1944-45, Udine, 1962; Elio Apih, Italia, fascismo e antifascismo nella Venezia Giulia (1918-1943), Bari, 1966: in essi sono esaminate le problematiche di fascismo e antifascismo, in una dimensione storico politica e in un contesto internazionale; Mario Pacor, Confine orientale. Questione nazionale e resistenza nel Friuli e Venezia Giulia, Milano, 1964, prende per la prima volta in esame i rapporti tra partiti comunisti dell'area e il tema della resistenza armata nelle sue implicazioni politiche e sociali; Aldo Bressan, Luciano Giuricin, Fratelli nel Sangue,. Contributi per la storia della partecipazione degli italiani alla guerra popolare di liberazione della Jugoslavia, Rijeka (Fiume), 1964, che ricostruisce minuziosamente gli avvenimenti militari e politici in Istria, a Trieste e nel Goriziano; Galliano Fogar, L'occupazione nazista nelle province orientali d'Italia, Udine, 1968 (1a ed. 1961), che prende in esame i più importanti eventi politici dell'area giuliana e friulana.

 

Risalgono allo stesso periodo i primi tentativi di una ricostruzione complessiva della vicenda resistenziale in Friuli: Gian Angelo Colonello, Guerra di liberazione, Friuli Venezia Giulia - Zone jugoslave, Udine, 1965, di carattere genericamente informativo, ma con una interessante dotazione documentaria; Giovanni Padoan Vanni, Abbiamo lottato insieme. Partigiani italiani e sloveni al confine orientale, Udine, 1965, dove, attraverso le memorie del suo Commissario politico, viene ripercorsa la storia della "Garibaldi Natisone" e della guerra partigiana nel Friuli orientale. L'argomento verrà in seguito ampliato e sviluppato dallo stesso autore, anche sulla base di nuove acquisizioni e riflessioni, in Un'epopea partigiana al confine tra due mondi, Udine, 1984.

 

Successivamente sono le pubblicazioni periodiche dei due istituti per la storia del movimento di liberazione presenti in regione che registrano lo sviluppo degli studi, ospitando contributi interessanti, spesso poi sviluppati in pubblicazioni autonome. Si rimanda perciò agli indici si "Qualestoria" (già "Bollettino dell'Istituto Regionale…") e "Storia contemporanea in Friuli".

 

 

 

In tempi più recenti appaiono, con finalità informative e divulgative, masu basi scientificamente consolidate, Giampaolo Gallo, La Resistenza in Friuli 1943-1945, Udine, 1988 e Alberto Buvoli - Ines Domenicali, 1940-1945. La seconda guerra mondiale e la resistenza in Friuli, Catalogo della mostra, Udine, 1995: sintetizzano lo stato degli studi portati avanti dall'istituto friulano per la storia del movimento di liberazione. Nel caso del primo autore sono anche da segnalare i contributi su tematiche specifiche, esposte con maggior ricchezza e problematicità che nell'opera di sintesi, presenti nella rivista dell'istituto e in alcuni volumi collettivi.

 

Svolge una funzione analoga per quanto riguarda la Venezia Giulia Giacomo Scotti, Juris, Juris! All'attacco! La guerriglia partigiana ai confini orientali d'Italia 1943-1945, Milano, 1984: vi si ricostruiscono le vicende dei reparti partigiani inquadrati nell'Esercito popolare di liberazione jugoslavo nell'area tra Istria e Slovenia. Fa ampio ricorso alla letteratura storica jugoslava. Un tema analogo, relativamente ad una singola formazione partigiana, era stato affrontato da Giorgio Jaksetic, La Brigata Fratelli Fontanot. Partigiani italiani in Slovenia, Milano, 1982, fondandosi sulle proprie memorie e su documentazione in parte inedita.

 

Un punto di arrivo per quanto riguarda Trieste e il suo circondario è rappresentato da un lato da Raoul Pupo, Venezia Giulia 1945. Immagini e problemi, Gorizia, 1992, che rilegge le ultime fasi del conflitto dall'interno della società locale, e da Galliano Fogar, Trieste in guerra. Società e resistenza, Trieste, 1999, in cui la complessità e contraddittorietà della situazione locale è rivista secondo schemi interpretativi attenti alle acquisizioni storiografiche più recenti, dall'altro da un riesame della presenza dell'esercito jugoslavo nella Venezia Giulia, con attenzione agli aspetti politici, militari, internazionali, iniziato da Roberto Spazzali, Foibe, un dibattito ancora aperto, Trieste, 1990, e affrontato criticamente in Foibe. Il peso del passato. Venezia Giulia 1943-1945, a cura di G. Valdevit, Venezia, 1997. Un'informazione sull'evoluzione della storiografia slovena in ambito tematico collegato a questi problemi è stata fornita da Tone Ferenc, La storiografia sulla seconda guerra mondiale in Slovenia dopo il rovesciamento politico del 1990, in "Storia contemporanea in Friuli"Errore: sorgente del riferimento non trovata XXII, n.23, 1992.

 

 

 

Numerose sono state le ricerche specifiche su formazioni militari e componenti politiche della resistenza, molte della quali hanno risentito in maniera diretta o indiretta delle polemiche storico politiche su obiettivi, finalità, atti e comportamenti, delle diverse realtà interne della resistenza nella regione. Tra le meno condizionate in tal senso vanno ricordate Galliano Fogar, Le brigate Osoppo -Friuli, in AA.VV., Fascismo guerra e resistenza. Lotte politiche e sociali nel Friuli - Venezia Giulia 1918-1945, Trieste, Errore: sorgente del riferimento non trovata1969; Sergio Gervasutti, La stagione dell'Osoppo, Udine, 1981; Tiziano Sguazzero, Il contributo azionista alla lotta di liberazione in Friuli, in "Storia contemporanea in FriuliErrore: sorgente del riferimento non trovata, 1977, VII, n.8; Ferdinando Mautino, Guerra di popolo. Storia delle formazioni garibaldine friulane, Padova, 1981 (riadattamento di un testo già predisposto poco dopo la fine della guerra). In questi e molti altri saggi e memorie è centrale il tema della linea politica e dei conseguenti comportamenti del partito comunista locale. Tra le più argomentate acquisizioni sul problema sono da segnalare dapprima Pierluigi Pallante, Il PCI e la questione nazionale. Friuli-Venezia Giulia 1941-45, Udine, 1980, poi Roberto Gualtieri, Togliatti e la politica estera italiana. Dalla resistenza al trattato di pace 1943-1947, Roma, 1995, basato su un'ampia documentazione inedita e su acute osservazioni su quanto proposto da essa.

 

Una riflessione sui contrasti tra le diverse anime della resistenza friulana è proposta da Aldo Moretti, La Slavia friulana tra Italia e Jugoslavia 1943-45, in "Storia Contemporanea in Friuli" Errore: sorgente del riferimento non trovata, 1977, VII, n.10; l'autore, sacerdote, tra i fondatori e gli ispiratori delle formazioni "Osoppo", protagonista di primo piano della resistenza friulana, rivede in parte le sue precedenti letture di quell'esperienza, esposte in diversi interventi comparsi sulla medesima rivista e in altre sedi.

 

Strettamente legato a queste tematiche è il caso dell'eccidio di Porzùs del febbraio 1945, oggetto e occasione per polemiche storico politiche ricorrenti; l'episodio e le sue implicazioni è presente in tutte le ricostruzioni generali del periodo ed è stato in tempi recenti riesaminato da Alessandra Kersevan, Porzus. Dialoghi sopra un processo da rifare, Udine, 1995, che con una puntigliosa e appassionata indagine individua nell'ambiguo atteggiamento dell'"Osoppo" locale la causa principale del deteriorarsi dei rapporti tra essa e i garibaldini, e da Daiana Franceschini, Porzùs. La resistenza lacerata, Trieste, 1996, che ripercorre con attenzione critica alle fonti ed equilibrio interpretativo la vicenda e il suo contesto. Una sintetica messa a punto dello stato delle conoscenze e delle interpretazioni su questo problema è offerto anche da Alberto Buvoli, L'eccidio di Porzus, in AA. VV., Quali valori oggi a cinquant'anni dalla liberazione, a cura di Claudio Tonel, Monfalcone, 1996.

 

 

 

Oltre ai grandi temi nodali, oggetto di continue revisioni e polemiche, è opportuno accennare anche ad altri filoni di ricerca, che sono passati da una fase sostanzialmente memorialistica a quella più recente di ricostruzione minuziosa basata su ampia disponibilità di fonti. Significativi in questo senso sono gli studi su ambiti territoriali, in particolare per l'area friulana: esempi di questo percorso sono Bruno Steffè, La lotta antifascista nel Basso Friuli e nell'Isontino, Milano, 1975; Giannino Angeli - Natalino Candotti, Carnia libera. La repubblica partigiana del Friuli (estate autunno 1944), Udine, 1971; Bruno Steffè, La guerra di liberazione nel territorio della Provincia di Pordenone. 1943-1945, Pisa, 1996; AA.VV., Gli anni della resistenza : L'esperienza del movimento partigiano a Casarsa della Delizia (1943-1945), Udine, 1994; Arturo Zambon, Valcellina e Valcolvera 1944-1945 : Uomini e luoghi, Udine, 1995; AA.VV. Una lunga notte 1942-1945 : La collezione Erminio Delfabro (Catalogo della mostra fotografica, Gradisca d'Isonzo 8-22 settembre 2001) Gradisca d'Isonzo, 2001

 

 

 

Un approccio nuovo, di estremo interesse per poter valutare nella loro complessità motivazioni individuali e collettive, vicende ed esperienze del movimento antifascista e partigiano, è offerto dalle biografie di protagonisti, quali: Vannes Chiandotto. Franco Martelli: Un combattente per la libertà, Pordenone, 1985; Livio Vanzetto, Maso l'alpino, Padova, 1993; Luigi Raimondi Cominesi, Cecilia Deganutti, partigiana , Udine, 1995; Alberto Buvoli, il partigiano "Battisti", Padova, 1996;

 

Luciano Patat, Mario Fantini "Sasso", Udine, 1999; Ines Domenicali, Oscura parlò, convinse, lottò. Virginia Tonelli, medaglia d'oro della resistenza friulana, Padova, 2000; Oskar Ferluga, Marcon Vincenzo "Davilla", Trieste, 2001; Luigi Raimondi Cominesi, Mario Modotti "Tribuno", Udine, 2002. Anche alcune autobiografie permettono di cogliere aspetti non privi di interesse: il pregiudizio antislavo e anticomunista presente in alcuni esponenti dell'"Osoppo" in Tarcisio Petracco, Lotta partigiana al confine orientale: La bicicletta della libertà, Udine, 1994, o la visione della resistenza a Trieste di un dirigente del partito comunista sloveno in Rodolfo Ursini- Ursič, Attraverso Trieste. Un rivoluzionario pacifista in una città di frontiera, Roma, 1996.

 

 

L'evoluzione degli studi e degli ambiti problematici di ricerca è anche ben rappresentata nei volumi collettivi che raccolgono gli atti di convegni finalizzati ad affrontare diversi aspetti della storiografia sul periodo, quali Problemi di storia della Resistenza in Friuli, vol.I, Resistenza e questione nazionale, vol.II, Resistenza e società, Udine, 1984; Antifascismo e Resistenza nel Friuli occidentale, Pordenone, 1985; Trieste 1941-1947, Trieste, 1991; Il settembre 1943 nell'Isontino e nella Regione. Armistizio, occupazione tedesca, resistenza, 1996; La società veneta dalla Resistenza alla repubblica, a cura di A. Ventura, Padova, 1997.

 

 

 

Un'evoluzione di grande interesse hanno avuto gli studi che hanno inserito la resistenza locale entro il quadro più ampio e complesso dell'andamento della guerra mondiale in Italia e in Europa e delle relazioni interne allo schieramento antifascista e antinazista nazionale e internazionale: Diego De Castro, La questione Trieste. L'azione politica e diplomatica italiana, dal 1943 al 1954, Trieste, 1981; A.G. De Robertis, La frontiera orientale italiana nella diplomazia della II guerra mondiale, Napoli, 1981; Giampaolo Valdevit, La questione di Trieste.1941-1954. Politica internazionale e contesto locale, Milano, 1986; La questione di Trieste. Maggio-giugno 1945.Una revisione storiografica, a cura di Giampaolo Valdevit, Trieste, 1995.

 

 

 

Un interessante approccio ai problemi di metodo e interpretativi può essere fornito anche dalle raccolte documentarie in edizione critica che contengono materiali relativo a questa regione. Da segnalare in particolare Alberto Buvoli, Le formazioni Osoppo Friuli, in Formazioni autonome nella Resistenza. Documenti, (a cura di G. Perona), Milano, 1996 e le raccolte qui di seguito citate, che ordinano il materiale con criterio cronologico, non geografico: Pietro Secchia, il Partito comunista italiano e la guerra di liberazione 1943-1945, Annali Feltrinelli XIII, 1971; Istituto Nazionale per la storia del Movimento di Liberazione in Italia, Le Brigate Garibaldi nella resistenza, (3 voll.), Milano, 1979; Errore: sorgente del riferimento non trovataIstituto Nazionale per la storia del Movimento di Liberazione in Italia, Atti e documenti del CLNAI 1943/1945, a cura di G. Grassi, 1977; Politica e organizzazione della resistenza armata. Atti del Comando militare regionale veneto, (2 voll.), Venezia, Neri Pozza, 1992-93.

 

 

 

Sintetiche narrazioni delle vicende regionali, episodi e situazioni particolari, biografie di protagonisti sono infine presenti nel Dizionario della Resistenza, a cura di E. Collotti, R. Sandri, F. Sessi: I vol.: Storia e geografia della Liberazione, Torino, 2000; II vol. Luoghi, formazioni, protagonisti, Torino, 2001. Un quadro sintetico aggiornato è anche presente in Istituto nazionale per la storia del movimento di liberazione in Italia, Atlante storico della Resistenza italiana, a cura di Luca Baldissara, Milano, 2000, mentre mantiene ancora una sua validità, specialmente nei volumi più recenti, l'Enciclopedia della Resistenza dell'editore La Pietra, Milano, per i volumi dall'1 al 3, e l'Appendice al vol.1 (1968-1976), editore Walk Over, Bergamo, per i volumi dal 4 al 6 (1984-1989).

 

 

 

Il Confine orientale

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