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Istituto regionale per la storia del movimento di liberazione nel Friuli Venezia Giulia
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Progetto Fare e raccontare storia 2021-2023

La missione statutaria dell’Istituto regionale per la storia della Resistenza e dell’Età contemporanea nel Friuli Venezia Giulia (Irsrec FVG) prescrive l’impegno di coniugare lo studio e la divulgazione della storia contemporanea con un’azione di diffusione e rafforzamento dei valori alla base della cittadinanza democratica. Tale dunque sarà l’obiettivo di fondo su cui convergerà l’iniziativa progettuale che l’Irsrec FVG intende realizzare anche nel triennio 2021-2023. In particolare, l’iniziativa dell’Irsrec FVG si concentrerà sui tre segmenti di intervento tradizionali costituiti:

 

dal ruolo istituzionale esplicato sui terreni della didattica e del tutoraggio, così come in occasione delle celebrazioni ricomprese nel calendario civile (Giornata della Memoria, Giorno del Ricordo, Festa della Liberazione, Festa della Repubblica);

dalle attività di studio e di divulgazione;

dai servizi di prestito, consultazione e tutoraggio inerenti al funzionamento della Biblioteca e dell’Archivio storico.

 

La progettualità elaborata dall’Istituto regionale per la storia della Resistenza e dell’Età contemporanea nel Friuli Venezia Giulia (Irsrec Fvg) nel triennio 2021- 2023 si articolerà nei due rami di intervento, distinti e allo stesso tempo interconnessi, costituiti dalle attività di studio e dalle attività di divulgazione; a questi si affiancheranno i compiti propriamente istituzionali legati all’assolvimento del ruolo commemorativo-didattico che l’Irsrec Fvg tradizionalmente svolge in occasione delle giornate memoriali del calendario civile.

a) Attività di studio Il triennio 2017-2019 è risultato cruciale per aumentare il livello delle conoscenze sul periodo della Seconda guerra mondiale, della lotta di Liberazione e della guerra civile nella Regione Friuli Venezia Giulia, con affondi mirati sui temi della violenza, della partecipazione femminile alla Resistenza, della rielaborazione delle memorie e della giustizia di transizione, ma anche con specifici approfondimenti su alcune figure-chiave di quel tormentato periodo della storia regionale ed europea. Diversi e prestigiosi sono i risultati raggiunti dal gruppo di ricerca dell’Istituto, come è stato riconosciuto da alcune tra le massime autorità della storiografia nazionale, coronando così una lunga stagione di riflessione sulla Seconda guerra mondiale e le sue conseguenze portata avanti dall’Irsrec Fvg negli ultimi due decenni. Nel triennio 2021-2023 si ritiene quindi possibile avviare un ciclo di studi il cui focus sia puntato sul secondo dopoguerra e sulle dinamiche politiche, economiche e sociali che hanno investito il territorio regionale durante la Guerra fredda: più in particolare, l’attività di studio che si va a inaugurare osserverà una periodizzazione che si estenderà dall’avvio della destalinizzazione, di cui una delle ricadute fu la stessa fine della contesa diplomatica fra Italia e Jugoslavia con il ritorno di Trieste entro i confini nazionali nel 1954, alla crisi dei sistemi comunisti e al crollo degli equilibri bipolari tra anni Ottanta e Novanta del secolo scorso. La tematica del secondo dopoguerra e della Guerra fredda nella Regione Friuli Venezia Giulia è stata prescelta sia per dare continuità agli studi dell’Istituto e rafforzarne la propensione all’indagine sulla contemporaneità, sia per adeguarsi alla sempre maggiore centralità che essa va occupando nelle tendenze della storiografia contemporanea, sia infine per l’importanza da essa detenuta ai fini della comprensione del presente.

Ma non ci si fermerà alla regione in quanto il progetto Costruire la specialità. Politica, economia e funzione strategica in Friuli Venezia Giulia e Trentino Alto Adige nell’età della Guerra fredda ha lo scopo di rapportare il sistematico confronto comparativo fra gli sviluppi politico-economici e strategico-militari del Friuli Venezia Giulia e del Trentino Alto Adige ai decenni repubblicani,

muovendosi nel solco delle metodologie e delle conoscenze maturate in sede storiografica sui periodi della Seconda guerra mondiale e dell’uscita dal conflitto nelle due regioni multinazionali di frontiera, collegandosi al contempo alle riflessioni più recenti sulla storia dell’Italia repubblicana nell’età della Guerra fredda. Data per provvisoriamente conclusa la stagione di ricerca sulla fase della gestione emergenziale dei territori di frontiera immediatamente successiva alla guerra, grazie all’apporto di contributi che hanno fatto un esteso ricorso alla documentazione archivistica disponibile in ambito nazionale e internazionale, il progetto Costruire la specialità vuole spostare l’obiettivo dell’analisi sui percorsi di integrazione dei tessuti politico-economici delle due regioni periferiche nel più ampio contesto della ricostruzione democratica del Paese, con l’approdo a una cornice comune di specialità statutaria alla metà degli anni Sessanta, e fino alla crisi degli equilibri bipolari della Guerra fredda fra anni Ottanta e Novanta del secolo scorso. Saranno tre gli assi di ricerca sui quali il progetto farà affidamento per costruire un quadro comparativo quanto più completo e affidabile delle rispettive vie alla specialità seguite dal Friuli Venezia Giulia e dal Trentino Alto Adige.

L’asse politico-culturale si concentrerà sugli adattamenti e le ricomposizioni delle diverse culture politiche delle due regioni di frontiera nel periodo considerato, con un focus specifico sul problema delle minoranze nazionali (idee di convivenza, conflittualità, forme di tutela) e sulla definizione della specialità giuridica, con i relativi processi di fusione fra realtà territoriali eterogenee e i dibattiti che ne sono scaturiti. L’Irsrec Fvg ha già costituito un gruppo di ricerca, composto da specialisti del settore, incaricati di studiare le culture politiche del cattolicesimo democratico (prof. Andrea Dessardo), del “centro” laico e democratico di derivazione ciellenista (dott. Luca G. Manenti), del nazionalismo e del neofascismo (prof. Anna Millo), del comunismo italiano (prof. Patrick Karlsen) e titoista (dott. Federico Tenca Montini), del cattolicesimo e del liberalismo sloveni (dott. Stefan Cok). Ogni ricercatore coinvolto ha già provveduto nel corso del 2020 a individuare le fonti archivistiche primarie e quelle secondare sulle quali si baserà la ricerca, nonché a periodizzare sull’arco del triennio le scansioni della stessa.

L’asse militare avrà al centro l’impatto strategico della Guerra fredda e delle sue evoluzioni, in ragione della collocazione internazionale della Jugoslavia e dell’Austria, esplorato nelle sue varie dimensioni: funzione difensiva della “soglia di Gorizia” e del confine del Brennero; militarizzazione dei territori regionali; trasformazione progressiva dei confini da barriera a ponte; ruolo simbolico di Gorizia, città divisa e città cerniera.

L’asse economico, seguito dal prof. Giulio Mellinato dell’Università di Milano, avrà l’obiettivo di esaminare le direttrici principali dello sviluppo, con una particolare attenzione agli interventi promossi e gestiti dal settore pubblico, di matrice sia statale-nazionale, sia endogena a livello regionale dopo la costituzione delle Regioni, sia comunitaria a livello europeo. Per quanto riguarda il Friuli Venezia Giulia, verrà analizzata e ricomposta in un affresco unitario la ristrutturazione dell’economia regionale, soprattutto a seguito dei macro-avvenimenti di fondo rappresentati dalla crisi della cantieristica, dal trattato di Osimo e dal terremoto del Friuli. Inoltre, saranno oggetto di studio gli esperimenti di cooperazione internazionale in chiave europea, nell’approssimarsi della fine della Guerra fredda e della dissoluzione della Jugoslavia.

La periodizzazione si estenderà dalla metà degli anni Cinquanta, segnata dall'inizio del “disgelo” fra i blocchi contrapposti della Guerra fredda, sino alla crisi dei sistemi comunisti e al crollo degli equilibri bipolari alla fine degli anni Ottanta del secolo scorso, passando per la lunga fase della distensione.

Il progetto, elaborato dall’Irsrec Fvg e dall’Ifsml di Udine, verrà realizzato in partnership con l'Università di Bolzano e altri enti di ricerca del Trentino Alto Adige in via di individuazione.

L’obiettivo è quello di produrre alla fine del 2021 un insieme provvisorio di ricerche che si configurino quale prima tappa del progetto triennale, in grado di prospettare risultati attendibili come base per la prosecuzione della ricerca. Per mettere al vaglio e discutere criticamente i lavori intermedi, a dicembre del 2021 è prevista l’organizzazione di un seminario aperto al pubblico con la partecipazione attiva dei ricercatori degli Istituti di Trieste e Udine impegnati nel progetto e dei collaboratori del trentino Alto Adige. A conclusione del triennio, le ricerche portate a termine saranno oggetto di un convegno finale con l’intervento nel ruolo di discussant di affermati studiosi a livello nazionale e internazionale, prima di confluire in una pubblicazione monografica sulla storia della Regione Friuli Venezia Giulia nell’età della Guerra fredda che si configuri come punto di riferimento nel panorama degli studi sul periodo.

 

b) Attività di didattica e divulgazione

Tradizionalmente, l’Irsrec Fvg concepisce l’attività di divulgazione in rapporto programmatico e virtuoso con la propria attività di studio, nella convinzione che una divulgazione di qualità non possa prescindere da un lavoro di ricerca di pari livello e, viceversa, che la ricerca sia veramente proficua solo se in grado di arrivare al largo pubblico, incidendo sulla società e sulla cultura del territorio. Questo è stato fino a oggi e continuerà a essere il principio che guida l’Istituto nell’assolvimento del proprio ruolo di agenzia divulgativa e didattica. Nel prossimo triennio 2021-2023, i canali di intervento nell’ambito dell’attività didattica si concretizzeranno nell’organizzazione di seminari di formazione e aggiornamento rivolti sia agli insegnanti delle scuole secondarie di primo e secondo grado della Regione, in virtù della specifica convenzione in essere con l’Ufficio scolastico regionale, sia delle guide turistiche operanti nei luoghi della memoria del Novecento attraverso la prosecuzione di un accordo con l’Associazione delle guide turistiche del Friuli Venezia Giulia attivato nel 2020. I seminari di formazione e aggiornamento si svolgeranno ogni anno dal 2021 al 2023 e si configureranno, di massima, con una serie di lezioni frontali tenute dai ricercatori dell’Irsrec Fvg sui temi della cittadinanza, della Costituzione e della storia contemporanea della Regione, lezioni abbinate a sopralluoghi sui luoghi della memoria del Novecento.

Parallelamente, nel corso del triennio 2021-2023 l’Istituto si approccerà con la consueta attenzione alle ricorrenze legate al calendario civile, con particolare riguardo alle celebrazioni della Giornata della Memoria (27 gennaio), del Giorno del Ricordo (10 febbraio), della Festa della Liberazione (25 aprile) e del 2 giugno (Festa della Repubblica). Ogni anno le giornate memoriali e gli appuntamenti civili saranno oggetto di approfondimento attraverso incontri e conferenze rivolti alla cittadinanza e al mondo della scuola, anche con l’ausilio e attraverso la diffusione degli strumenti didattico-divulgativi messi a punto dall’Irsrec quali il Vademecum per il Giorno del Ricordo e il Vademecum per la Resistenza al confine orientale.

Se questi appena descritti saranno i rami di intervento nell’ambito della didattica, sul terreno costituito più propriamente dalla divulgazione l’Irsrec prevede, per ogni anno del triennio, l’organizzazione di un convegno scientifico di alto profilo intorno alle tematiche storiografiche di più stretta attualità, oppure in coincidenza di anniversari di importanti avvenimenti della storia contemporanea regionale, e altresì dei temi annuali individuati dall’Amministrazione regionale di particolare rilevanza storico-culturale (anche qui si rimanda, per le attività del 2021, alla sottostante Relazione annuale). Di norma, tali iniziative verranno distribuite in concomitanza con la primavera e l’autunno-inverno di ogni anno, sulla scia di una prassi osservata dall’Irsrec e dai risultati sempre ottimali. L’Irsrec inoltre mira a consolidare il proprio ruolo di punto di riferimento per la divulgazione dei prodotti della ricerca storiografica nazionale e internazionale, mediante la realizzazione di iniziative congiunte con gli altri Istituti della rete nazionale Parri e con importanti centri di studio internazionali quali l’Accademia delle scienze slovena, in occasione di presentazioni e momenti di discussione pubblica di volumi e progetti di ricerca: in nome di una collaborazione scientifica che implicitamente comporta un avvicinamento culturale basato sul dialogo. Nel settore della divulgazione va inclusa infine la produzione editoriale dell’Istituto, con la pubblicazione di almeno due monografie di carattere scientifico all’anno e dei due numeri della rivista «Qualestoria». Tanto le monografie quanto i fascicoli di «Qualestoria» saranno da intendersi, come da tradizione, quali le sedi privilegiate di raccolta e diffusione dei risultati dell’attività di studio dell’Istituto, adeguatamente pubblicizzati attraverso l’organizzazione di presentazioni ad hoc allestite nel territorio regionale.

Infine, nell’ambito delle attività storico-divulgative, l’Irsrec FVG ha intenzione di attivare un progetto specifico dedicato alla divulgazione via social dei risultati delle ricerche, ma anche di approfondimento di storia e in generale delle storie locali, chiamato “History Tell”, che si inserisce come prosecuzione di un’attività di comunicazione sulle piattaforme social (Facebook e Instagram, a breve verrà attivata una sezione specifica sul sito web) avviata ad aprile del 2020 e che ora, attraverso History Tell, diventerà organica all’attività istituzionale perseguita dall’Irsrec FVG, con l’obiettivo specifico di valorizzare le ricerche, ma anche le risorse della Biblioteca e dell’Archivio, fornendo così un’ulteriore piano divulgativo nell’ottica di raggiungere un più vasto pubblico, così come di contribuire al recupero delle memorie locali che rientrano nel filone delle ricerche di storia orale.

c) Biblioteca e Archivio Anche nel triennio 2021-2023, al fine di garantire i servizi di prestito, consultazione e tutoraggio inerenti il funzionamento ordinario della Biblioteca e dell’Archivio storico, l’Istituto osserverà il consueto orario di servizio al pubblico, per 31 ore settimanali, di accesso alle strutture patrimoniali nella sede di Villa Primc (Salita di Gretta, 38 – Trieste). La Biblioteca continuerà a essere diretta e gestita da una bibliotecaria professionista, iscritta all’AIB, componente del Comitato di Polo SBN del Friuli Venezia Giulia e del Sistema bibliotecario giuliano di cui la Biblioteca fa parte. La prospettiva triennale di incremento del patrimonio librario posseduto si assesterà sulla stima di 300 volumi da acquisire all’anno, in coordinamento con le Biblioteche del polo universitario onde evitare il proporsi di acquisti doppi e sovrapposizioni. Inoltre, proseguirà il programma d’informatizzazione del patrimonio librario con il protocollo SBN Sebina, nonché il trasferimento in SBN Sebina del pregresso già informatizzato con il protocollo ISIS. Analogamente, continueranno a essere consultabili al pubblico e regolarmente incrementate le sezioni dell’Emeroteca, della Videoteca, della Fototeca, della Nastroteca e della Cartoteca. L’accesso e la consultazione dell’Archivio storico nel triennio 2021-2023 saranno consentiti a tutti secondo le disposizioni vigenti presso gli Archivi di Stato: si ricorda che la Soprintendenza archivistica per il Friuli Venezia Giulia ne ha emesso la dichiarazione di notevole interesse storico. La consistenza dell’archivio sarà incrementata attraverso il versamento di fondi individuali nonché di copie provenienti da altri archivi nazionali ed esteri. Per i nuovi materiali affluiti all’archivio verranno predisposti inventari e guide (nella prospettiva che il finanziamento consenta il prolungamento della collaborazione di un archivista) e si procederà alla schedatura informatizzata con il protocollo ISIS. In particolare, così come per la Biblioteca, anche per l’Archivio sarà data priorità all’acquisizione e inventariazione di fondi che rientrano nei filoni di ricerca programmati per il triennio 2021-2023. 

 

 

QUADRO H

DATI ED ELEMENTI FUNZIONALI ALLA VALUTAZIONE DEGLI INDICATORI DI DIMENSIONE QUALITATIVA TRIENNALE (come specificati dall’allegato A del regolamento)

 

PARTE DESCRITTIVA

1)  Qualità e valore culturale complessivo del progetto triennale proposto

massimo 10.000 caratteri

da 0 a 30 punti

La qualità e il valore culturale del progetto triennale proposto dall’Istituto regionale per la storia della Resistenza e dell’Età contemporanea nel Friuli Venezia Giulia sono comprovati da una serie di fattori che verranno qui sinteticamente descritti.

Primo, vi è da registrare il patrimonio complessivo di esperienza e competenza che l’Irsrec ha maturato in oltre sei decenni di attività e che attualmente trova aderenza nel profilo scientifico dei ricercatori impegnati nel progetto. Elementi che, combinati assieme, conferiscono all’Irsrec un ruolo riconosciuto di agenzia di ricerca e formazione nell’ambito regionale e nazionale, assumendo anche un valore di garanzia rispetto alla qualità e alla riuscita del progetto stesso.

In secondo luogo, la natura poliforme degli interventi previsti – che spaziano con equilibrio dai campi dello studio e della didattica a quello della divulgazione – è un valore aggiunto in grado di dare al progetto quella versatilità di metodologie e linguaggi necessaria a raggiungere sezioni differenziate di utenza pubblica. In questo senso, lo sforzo costante dell’Irsrec Fvg di diversificare la propria proposta culturale in relazione alle molteplici e mutevoli esigenze dell’utenza (dagli studenti e gli insegnanti delle scuole al mondo della ricerca accademica, dagli operatori della cultura e dei media fino alla generalità del pubblico appassionato di storia) si riflette anche nel progetto elaborato per il 2021 in un ampio ventaglio di iniziative, che utilizzano formati e piattaforme calibrati a seconda del pubblico di riferimento.

A ciò deve aggiungersi una terza considerazione di tipo generale, relativa ai criteri in forza dei quali la direzione scientifica dell’Irsrec Fvg opera le scelte rispetto ai contenuti delle attività rientranti nel progetto. Come ogni anno, anche per il 2021 tali scelte hanno risposto all’ambizione di ricercare un bilanciamento tra una serie di elementi quali:

·         l’interesse del tema in relazione all’attualità del dibattito pubblico, nella convinzione del rapporto interdipendente tra ricerca di qualità ed efficacia della divulgazione;

·         la rivitalizzazione di filoni di studio meritevoli di rivisitazione per la persistenza dei loro addentellati con la contemporaneità, anche in sintonia con le tematicità culturali individuate di volta in volta dall’Amministrazione regionale;

·         la corrispondenza alla storia del territorio regionale, unita alla capacità di mettere in dialogo quest’ultimo con i mondi della cultura e della ricerca nazionali e internazionali, nella convinzione che la qualità dipenda in via non subordinata dall’ampiezza del confronto con cui il progetto si misura.

È stato sulla base di tali criteri di massima che il progetto è stato concepito nella sua estensione triennale e tutte le attività di studio e di divulgazione progettate dall’Irsrec per il 2021-2023, infatti, cercano di corrispondere quanto più possibile ai tre criteri sopra elencati.

Muovendo da una simile ottica, l’attività di studio sul secondo dopoguerra e la Guerra fredda nel Friuli Venezia Giulia nasce dalla constatazione dell’utilità di approfondire la conoscenza del passato recente della Regione per comprendere meglio le direttrici lungo le quali si snoda davanti ai nostri occhi il presente. Il lavoro, da un punto di vista scientifico, si rende tanto più necessario tenendo conto dell’assenza di studi organici sul periodo così come della centralità che il tema della Guerra fredda riveste nelle tendenze in atto nella storiografia contemporanea. A questo si deve aggiungere che tale studio non si limiterà esclusivamente al territorio regionale ma farà parte di un progetto di collaborazione e comparazione con l’esperienza parallelamente maturata nel Trentino Alto Adige.

Inoltre, dal 2021 si è voluto realizzare un progetto specifico di comunicazione e divulgazione digitale, History Tell, dedicato espressamente alla comunicazione sulle piattaforme social che permettono il raggiungimento di un più vasto pubblico ma anche il reperimenti di fonti, sia documentarie che orali, relativi proprio ai temi oggetto di studio da parte dei ricercatori dell’Irsrec FVG, il quale quindi va ad aggiungersi ai diversi livelli e attività ibride già realizzate e che hanno riscontrato un’ottima risposta da parte dei cittadini (Vademecum sul Giorno del Ricordo e Vademecum sulla Resistenza nel Friuli Venezia Giulia). Il progetto History Tell da un lato richiede competenze specifiche di studio per operare una sintesi della messe di ricerche pubblicate sul tema, dall’altro è concepito come uno strumento votato potentemente alla divulgazione.

I convegni e seminari previsti per ogni annualità del progetto appaiono come attività di divulgazione di alto livello, ideali per mettere in collegamento l’ambiente della ricerca regionale con i vasti orizzonti della comunità scientifica nazionale e internazionale, proponendosi al contempo nei confronti del pubblico locale quale sede di discussione e di confronto rispetto a tematiche di forte interesse e attualità. Inoltre, è da sottolineare che i convegni, ma anche le altre attività di ricerca e di divulgazione, saranno realizzati insieme ai partner del progetto ma anche con enti riconosciuti e prestigiosi, sia nazionali che internazionali, scelti di volta in volta a seconda del tema affrontato.

L’impegno profuso dall’Irsrec sul terreno della divulgazione è infine rafforzato dall’attività editoriale, con la pubblicazione di almeno due monografie scientifiche e dei due numeri della rivista semestrale «Qualestoria» (giunta al quarantottesimo anno di attività nel 2020), all’anno, frutto delle ricerche maturate in seno all’Istituto, e dagli interventi didattici rivolti sia agli operatori culturali attivi in Regione, sia al mondo delle scuole in occasione delle giornate memoriali del calendario civile, in virtù della convenzione in essere tra l’Irsrec e l’Ufficio scolastico regionale.

2) Impatto e ricaduta delle attività proposte sul contesto culturale regionale/nazionale/internazionale

massimo 10.000 caratteri

da 0 a 30 punti

Come si evince dalle attività del progetto presentato l’Istituto e i suoi ricercatori si soffermano su tematiche legate all’area dell’attuale Regione ma, visto il contesto storico geografico, spaziano anche verso terriotori ora presenti in diversi paesi europei (dall’Austria, alla Slovenia, alla Croazia, all’Ungheria), così come il progetto Guerra fredda prevederà una comparazione e quindi una collaborazione con il Trentino Alto Adige.

Per quanto riguarda l’attività didattica, essa, grazie alla partnership con l’Istituto di Udine, copre l’intera area regionale, grazie anche ai molti collaboratori e ricercatori dell’Irsrec FVG e dell’Ifsml di Udine. Inoltre, i collaboratori dell’Irsrec FVG ogni anno vengono chiamati dagli Istituti della rete dell’Insmli di Milano e da scuole presenti sul territorio nazionale per interventi legati alla storia del confine orientale italiano e sui temi della Shoah e delle deportazione.

L’attività editoriale che comprende la pubblicazione di monografie e di una rivista semestrale è diffusa, grazie alla rete dell’Insmli e ad un accordo con l’Eut su tutto il territorio nazionale e in molte biblioteche internazionali.

I temi affrontati dall’Irsrec FVG, dalla storia del confine orientale italiano che soprattutto in Italia continua ad essere solo parzialmente conosciuto fino alle tematiche nazionali e internazionali del Novecento che hanno investito il territorio riguardano non solo il contesto locale e quello nazionale ma, vista la posizione geografica e le vicende storiche che hanno investito l’area, anche il contesto nazionale.

3)   Qualità e valore culturale complessivo delle attività di studio e divulgazione realizzate nel biennio precedente a quello di presentazione della domanda per la prima annualità (2018-2019)

massimo 10.000 caratteri

da 0 a 30 punti

La qualità e il valore complessivo del progetto triennale Fare e raccontare storia per gli anni 2018 e 2019 è comprovata:

 

·      dall’ampiezza del ventaglio di contenuti su cui esso si fonda, capaci di spaziare su problemi e tematiche cruciali dell’età contemporanea: centenario della fine della Grande Guerra, primo dopoguerra e impresa Fiume, fascismo e antifascismo, Seconda guerra mondiale e Resistenza, Guerra fredda e fine del comunismo, storia dell’Italia repubblicana, dell’Unione Europea, della Regione Friuli Venezia Giulia e dell’Adriatico orientale in ottica comparata;

·      dall’attenzione al valore didattico e civile implicito nello studio e nella divulgazione della storia contemporanea, laddove tali dimensioni si intersecano con gli appuntamenti delle celebrazioni civili della Repubblica (27 gennaio; 10 febbraio; 25 aprile; 9 maggio; 2 giugno); e con gli anniversari più significativi della storia contemporanea regionale, nazionale e internazionale (1918 e la fine della Grande Guerra; promulgazione delle leggi razziali fasciste, annunciate da Benito Mussolini nel settembre 1938; anniversario del 1968; anniversario dell’impresa di Fiume del 1919; anniversario della caduta del Muro di Berlino del 1989; Storia in città dedicato alla storia dell'Unione europea dalla nascita alla Brexit).

·      dal forte investimento del progetto sulle attività didattiche e di formazione nei confronti delle giovani generazioni in collaborazione con gli Istituti scolastici e le agenzie formative del territorio, attraverso corsi di formazione per insegnanti (Corsi di aggiornamento per insegnanti, in partnership con l'IFSML di Udine, Anni Settanta: decennio inquieto tra crisi economiche e violenza politica e Cosa resterà di questi anni Ottanta. L’Italia degli anni Ottanta; corso di aggiornamento in collaborazione con “Libera", Dalla cultura mafiosa all’educazione civile; seminario per insegnanti La fine della Grande Guerra e il Confine orientale), interventi didattici e progetti dedicati agli studenti delle scuole (progetti Archivio ex Provveditorato agli studi di Trieste; Rileviamo la storia. Parco della Rimembranza di Trieste; Valorizzazione del patrimonio scientifico scolastico. Studenti, scienziati, strumenti nella tradizione della scuola triestina; attività didattiche Giovani e Grande Guerra, Percorsi del Novecento).

·      dall’esperienza e dalle competenze sul piano del lavoro di ricerca e di divulgazione che si esprimono nell’organizzazione si seminari, convegni e presentazioni - convegno internazionale “La grande illusione. La transizione del primo dopoguerra nell’Europa adriatica e danubianobalcanica (1918-1923)”, il seminario "Le culture politiche dell’alto Adriatico nella prima metà del Novecento"; il convegno di studi "Un Fiume di storie: fatti, problemi e parole dell’Impresa fiumana (1919-20/2019-2020)", il ciclo di lezioni aperte alla cittadinanza “Storia in città” sul tema “Europa: integrazione o disintegrazione?”, la proiezione pubblica del filmato integrale contenente il discorso di Mussolini del 1938, recentemente restaurato dall'Istituto Luce, la mostra "Prendiamo la parola. Esperienze dal '68 in Friuli Venezia Giulia" accompagnata da una serie di eventi collaterali come il concerto-intervista di Shel Shapiro, la proiezione del film di Milos Forman "Gli amori di una bionda", la presentazione di volumi inerenti la tematica (La violenza, la rivolta di G. Donato e Il terrorismo di destra e di sinistra in Italia e in Europa, di C. Fumian e A. Ventrone; lo spettacolo "Non diciamoci dunque addio. Dialogo fra Vittorio Vidali e Tina Modotti", con la lezione magistrale dello storico Marcello Flores sul tema "Il 1989 e la fine delle illusioni"; un ciclo di incontri pubblici di presentazioni di volumi e documentari "Novecento inedito" a Gorizia; un ciclo di incontri a Trieste "Il maggio dei libri. '900. Frammenti del secolo breve, quattro incontri, quattro libri per affrontare alcuni momenti del '900 italiano"; presentazioni di volumi su specifici temi nel ciclo "Incontri con la storia" - e attraverso la pubblicazione delle ricerche portate avanti dall’Irsrec FVG sulla rivista "Qualestoria" - "Novecento balcanico. Un secolo di guerre", a cura di Štefan Čok; "Il comunismo nell’area Alpe-Adria. Protagonisti, miti, demistificazioni", a cura di Patrick Karlsen e Luca G. Manenti; "Transizioni: società e istituzioni tra guerra e dopoguerra", a cura di Gloria Nemec e Anna Maria Vinci, ma anche raccolti in monografie - «Si scopron le tombe» Ricordare. commemorare, evocare i caduti della Grande guerra, a cura di Fabio Todero e Luca G. Manenti; “Cercare giustizia. L'azione giudiziaria in transizione. Atti del convegno internazionale: Trieste, 15-16 dicembre 2016”, a cura di Irene Bolzon e Fabio Verardo; “Guido Miglia. Rivivere l'Istria”, Silva Bon; «Il cielo pure è in pianto» L'Olocausto nelle poesie delle bambine e dei bambini, a cura di Liliana Marchi; “Microfisica di un movimento Economia occupata. Trieste, dicembre 1969”, di Claudio Venza e Simonetta Lorigliola; «Si soffre ma si tace». Luigi Frausin, Natale Kolarič: comunisti e resistenti, di Patrick Karlsen e Luca G. Manenti; “Vademecum per il giorno del ricordo - Priročnik o Dnevu Spomina Kdor je angažiran v politiki, kdor se ukva”; “1945 ICH BIN SCHWANGER (sono incinta)”, di Anna Di Gianantonio e Gianni Peteani.

Accanto a queste attività di divulgazione per accademici, studenti e cittadini, maturate in anni di attività dal team scientifico dell’Irsrec FVG, si segnalano le risorse scientifiche e patrimoniali dell’Istituto messe a disposizione per le finalità del progetto, attraverso la Biblioteca e l’Archivio, con un servizio di tutoraggio e reference.

 

 

Atlante-Dizionario del 1914/15

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Si comunica che da martedì 27 dicembre 2016 fino a giovedì 5 gennaio 2017 l'Istituto rimarrà chiuso.

Tutti i prestiti in scadenza in tale periodo saranno prorogati d'ufficio.

Riapriamo lunedì 9 gennaio 2017.

Buone feste e buon anno nuovo a tutte e a tutti